Intervento del biologo brindisino Marco Giaimis sulle difficoltà incontrate dai biologi nel loro percorso formativo

La Biologia è la Scienza che studia la vita in tutte le sue sfaccettature e coloro che ne studiano i meccanismi biochimici e molecolari a partire dall’unità fondamentale degli organismi viventi, la cellula, sono i biologi; gli stessi, durante il percorso di formazione universitaria, rientrano nei vari settori scientifici della Ricerca, della Clinica-Diagnostica e dell’Ambiente, rendendo con i loro studi e le loro scoperte il mondo in cui viviamo un posto migliore.

L’iter universitario specifico del Biologo, grazie al precedente D.M. 509/99 e poi al successivo e attuale D.M. 270/04 prevede l’immatricolazione del giovane studente in una delle tre Classi di Laurea Triennale di Primo Livello con i vari identificativi in: Biologia (L-13); Biotecnologie (L-2); Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura (L-32). Il titolo di Biologo Senior non può essere assegnato al Dottore Triennale che deve quindi concludere la formazione con il Secondo Livello universitario, ossia la Laurea Magistrale Biennale scegliendo tra: Biologia (LM-6); Biotecnologie agrarie (LM-7); Biotecnologie industriali (LM-8); Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche (LM-9); Scienze della nutrizione umana (LM-61); Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio (LM-75); conseguire l’abilitazione professionale attraverso il superamento dell’Esame di Stato e successivamente iscriversi all’Ordine Nazionale dei Biologi come cita l’art. 2 della Legge 396 del 1967 che disciplina l’obbligatorietà dell’iscrizione all’albo per esercitare la professione di Biologo.
Il declassamento avviene quando il decreto ministeriale non viene rispettato dai vari atenei che, ingiustamente contribuiscono a ledere l’identità dei biologi, concedendo la possibilità di far iscrivere alle Lauree Magistrali in Biologia e Biotecnologie, altre figure universitarie provenienti da Classi di Laurea differenti come: Scienze motorie, Tecniche di laboratorio biomedico, Fisioterapia, Dietistica, Scienze e tecnologie alimentari, Tecniche di radiologia e tante altre.

Sovente, anche le Lauree Magistrali a Ciclo Unico riescono a far accedere i neolaureati senza problemi al primo anno di Laurea Magistrale Biologica/Biotecnologica, come: Farmacia, Chimica farmaceutica, Medicina e Chirurgia, mentre il percorso inverso sia per queste Lauree Magistrali a ciclo unico che per le Lauree Magistrali Biennali, al Biologo Senior non è consentito. Oltre a queste ingiustizie immotivate, il percorso di studi è molto differente da quello condotto da uno studente che segue meticolosamente il D.M. 270/04, dunque le competenze dello stesso biologo senior vengono dequalificate, e tale figura risulta irriconoscibile agli stessi giornalisti che spesso menzionano i biologi utilizzando appellativi come: Scienziati, Ricercatori, che non danno il giusto merito a tale categoria impegnata in questi giorni, a fronteggiare l’emergenza coronavirus in prima linea con colleghi che invece, questi riconoscimenti li ricevono costantemente come gli stimati Medici, Infermieri, Oss.

Il personale sanitario è composto anche dai Biologi, grazie alla Legge n. 3 del 2018 che analizzano e validano a seconda del loro ruolo nelle cliniche private e negli ospedali i Test cui la popolazione è sottoposta ogni giorno. Se dovessero estinguersi definitivamente i Biologi, la tutela della salute umana ed ambientale verrebbero gravemente compromesse. A questo squarcio causato dalle Università Italiane che non ottemperano al D.M.270/04, si accosta il problema penalizzante del Terzo Ciclo Universitario che vede come protagonisti nei Dottorati di Ricerca e nelle Scuole di Specializzazione, Dottori che, insieme a chi lecitamente presenta la domanda per partecipare ai concorsi, non rientrano nelle Classi di Laurea Triennali Biologiche e Biotecnologiche succitate; di conseguenza, coloro che provengono da: Biologia, Biotecnologie e Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Natura, trovano una concorrenza spietata in tali cicli, dove i posti per accedervi sono di numero esiguo e le possibilità di intraprendere una carriera professionale di ottimo livello si riducono ancor di più.

Occorrerebbe che l’Onb (Ordine Nazionale dei Biologi) e il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) facessero chiarezza, concedendo la possibilità di diventare biologi senior solo a coloro che studiano la Biologia dal primo giorno di Università così come fanno gli Atenei e gli Ordini di Medicina e Chirurgia, Farmacia, Giurisprudenza, Ingegneria, Economia e tanti altri e come previsto dal Decreto Ministeriale 270/04 che da anni non viene regolamentato e uniformato nelle Università, riservando così le Lauree Magistrali a chi proviene esclusivamente dalle tre Classi di Laurea Triennali sopra menzionate.

Auspico che la Biologia, una scienza in continua evoluzione, possa essere riconsegnata nelle mani di chi ha le giuste competenze per studiarla e comprenderla pienamente. Ringrazio i Biologi che continuano con stipendi da precari a lavorare nelle strutture socio-sanitarie cercando di dare un immenso contributo e aiuto per salvaguardare la salute dell’uomo colpito da questa Pandemia.

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